Cashless: le misure dell’Italia per la diffusione dei pagamenti elettronici

Durante l'incontro 2020 della Cashless Society, una piattaforma di confronto attuata da European House Ambrosetti nel 2015 al fine di diffondere i pagamenti elettronici in Italia,  tenutosi in modalità “phygital” sono state presentate le principlai evidenze del Rapporto 2020 sul cashless e le proposte messe a punto dall’Italia per concretizzare a partire dal “Piano Italia Cashless” del Governo la Rivoluzione Cashlesse del Paese.

The European House Ambrosetti è un gruppo professionale di circa 250 professionisti attivo sin dal 1965 e cresciuto negli anni in modo significativo grazie al contributo di molti Partner, con numerose attività in Italia, in Europa e nel Mondo.

European House Ambrosetti ha fondato la Community Cashless Society che raccoglie alcuni tra i principali attori della filiera dei pagamenti come: Main Partner Bancomat, CBI, Edenred, Intesa Sanpaolo, Mastercard, Mercury Payments Services, Nexi, PostePay, TeamSystem, TelepassPay e Visa, e Partner American Express, Argentea, BPER Banca, Diners Club Italia, Enel X, PayPal, Pax Italia, SIA e SisalPay

Le misure dell'Italia volte a sostenere la crescita dei pagamenti in modalità cashless e dettagliate con la Legge di Bilancio 2020 e l’annesso decreto Fiscale sono le seguenti:

Secondo le simulazioni della Community, il Piano “Italia cashless” può generare un incremento aggiuntivo di ben 36,8 transazioni con carta pro-capite in Italia al 2025. Questo è quanto riporta il Comunicato stampa the European House Ambrosetti.

Inoltre la riduzione del VAT gap e il recupero di gettito dall’economia sommersa legati a questo incremento delle transazioni pro-capite abilitano un gettito addizionale per lo Stato pari a 4,5 miliardi di Euro.

Dall'analisi realizzata presso gli italiani dalla Community Cash-less Society durante l’edizione 2019/2020 emerge che i cittadini apprezzano le linee guida della strategia nazionale per i pagamenti elettronici e si evince che quasi il 70% degli italiani valuta positivamente la  strategia del Governo per i pagamenti elettronici.

La percentuale sale al sud al 77,8% dove l’economia sommersa pesa il 18,3% del totale, il valore più alto tra le macro-aree del Paese.

Un altro aspetto significativo che emerge dalla survey è costituito dal fatto che se gli italiani potessero scegliere tra tutti gli strumenti di pagamento disponibili, il 40,3% dichiara che preferirebbe usare le carte, a fronte di reali volumi di pagamento cashless pari solamente al 12,9% delle transazioni. 

Esiste cioè una predisposizione degli italiani a utilizzare le carte di pagamento rispetto all’effettivo utilizzo, a conferma dell’importanza delle misure di policy a supporto della cashless society. 

Questa discrepanza può essere parzialmente spiegata dagli ostacoli che i cittadini ancora oggi percepiscono nell’utilizzo dei pagamenti cashless quali: 

  • costi di utilizzo (46,9% delle risposte)
  • maggiore esposizione a possibili frodi (43,0%)
  • difficoltà di accettazione da parte degli esercenti (42,5%), riscontrata quest’ultima da 1 italiano su 3 nell’ultimo anno.

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