Riparazione protesi acustiche: quale aliquota IVA spetta
Con la Consulenza giuridica n 8 del 15 luglio le Entrate hanno chiarito la corretta applicazione dell'aliquota IVA per i disabili che necessitano di una riparazione per protesi acustica e in particolare viene specificato che l'IVA è quella ordinaria, vediamo il perchè.
Riparazione protesi: che aliquota IVA spetta
Secondo l'Agenzia le riparazioni di protesi acustiche sono soggette all’Iva ordinaria del 22%, mentre alla loro cessione si applica l’aliquota agevolata del 4 per cento.
Il tutto è stato chiarito con la consulenza giuridica n 8 del 15 luglio rispondendo ad una Associazione istante che si è interrogata sulla possibilità di assoggettare le riparazioni delle protesi alla stessa aliquota prevista per le cessioni delle medesime protesi destinate a persone con disabilità all’udito.
Veniva chiesto se tali operazioni possano rientrare nel campo di applicazione previsto dal punto 30 della Tabella A, parte II, allegata al Dpr n. 633/1972, che contempla ausili e protesi per disabili.
L'associazione ricordava che con la Circolare n. 87/1987 l’Amministrazione finanziaria aveva previsto l’applicazione dell’Iva ordinaria alle riparazioni di protesi acustiche, includendo manodopera e parti di ricambio, ma evidenzia anche che la Tabella A del decreto Iva non esclude espressamente le riparazioni.
Pertanto a suo parere, le riparaizioni non comporterebbero la cessione di un nuovo bene, ma il ripristino funzionale di un ausilio già detenuto dal disabile.
L’Agenzia delle entrate conferma un orientamento diverso rispetto all’interpretazione proposta, basandosi su vari fondamenti:
- sia il punto 30 della Tabella A, parte II, del decreto Iva che il punto 41-quater riguardano esclusivamente le cessioni di beni (apparecchi e ausili), non le prestazioni di servizi come la riparazione.
- la circolare 87/1987 ha già chiarito che le riparazioni sono prestazioni di servizi soggette all'aliquota ordinaria del 22% e che, in analogia con le riparazioni di veicoli per disabili (cfr risoluzione n. 306/2002), le agevolazioni si applicano solo alle modifiche/adattamenti, non alle riparazioni generiche.
- sulla possibilità di equiparare il trattamento fiscale delle riparazioni delle protesi a quello delle cessioni delle stesse, conclude dicendo che le prestazioni in argomento sono escluse dall’articolo 16, comma 3, del decreto Iva, che riguarda le produzioni su commessa, non le riparazioni successive al ciclo produttivo. A tal proposito l’Agenzia richiama un altro documento di prassi, la circolare n. 43/1975, con la quale, l’allora ministero delle Finanze ha chiarito che le riparazioni non integrano il concetto di produzione, e quindi non beneficiano del meccanismo di equiparazione dell’aliquota.
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