Al via l’attuazione del piano Juncker in Italia per le Piccole e Medie Imprese

Lo strumento di garanzia per i settori culturali e creativi dell'UE, gestito dal FEI, è ora attivo per la prima volta in Italia grazie all’accordo di garanzia siglato tra l'ente di promozione nazionale Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e il FEI (Fondo europeo per gli investimenti) all’interno del programma Europa Creativa. Cerchiamo di capire di cosa si tratta e in che contesto nasce l’iniziativa europea in oggetto.

Il piano Juncker è un piano di investimenti previsto a livello europeo per cercare di invertire la tendenza al ribasso avviata dalla crisi economica e agevolare la ripresa delle PMI; il piano si pone tre obiettivi: eliminare gli ostacoli agli investimenti, dare visibilità e assistenza tecnica ai progetti di investimento e fare un uso più intelligente delle risorse finanziarie. In quanto tale, il piano si compone di tre pilastri:

  • in primo luogo, il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), che mira a mobilitare gli investimenti privati mediante la garanzia dell'UE. La Commissione collabora con il suo partner strategico, il gruppo della Banca europea per gli investimenti (BEI);
  • in secondo luogo, il Polo europeo di consulenza sugli investimenti e il Portale dei progetti di investimento europei, che forniscono assistenza tecnica e danno maggiore visibilità alle opportunità di investimento contribuendo a tradurre in realtà i progetti proposti. Il polo è un’impresa comune con il gruppo BEI;
  • in terzo luogo, migliorare il contesto imprenditoriale eliminando gli ostacoli normativi agli investimenti, sia a livello nazionale che a livello UE

L'accesso ai finanziamenti nei settori creativo e culturale può essere difficile da ottenere, principalmente a causa della natura intangibile delle loro attività e garanzie, della dimensione limitata del mercato, dell'incertezza della domanda e della mancanza di esperienza di intermediari finanziari nell'affrontare le specificità del settore.

Grazie a questo accordo verranno fornite 200 milioni di contro garanzie per il Fondo di garanzia italiano per le PMI, aumentando sostanzialmente la sua attuale capacità di garanzia. Per mezzo di questo sostegno dell'UE, ci si aspetta che vengano forniti fino a 300 milioni di euro di prestiti alle PMI nei settori creativo e culturale; si stima che nel giro di due anni l’iniziativa riguarderà 3.500 PMI.

Sostanzialmente le PMI potranno evitare di rilasciare importanti garanzie all’ente che concederà il finanziamento. È noto che le garanzie coprono all’incirca l’80% dei debiti nei confronti degli istituti di credito e la loro entità incide su una serie di fattori tra i quali anche il tasso d’interesse, perciò l’utilità della garanzia europea dovrebbe avere ripercussioni positive sotto diversi aspetti.

Per poter beneficiare delle garanzie, le PMI operanti nei settori culturali e creativi che intendono porre in essere nuovi finanziamenti o abbiano esigenze di capitale circolante e vogliano usufruire della garanzia del Fondo PMI, possono rivolgersi alla propria banca o al proprio Confidi. Sarà la banca o il Confidi a richiedere l’intervento del Fondo PMI, il cui esito viene fornito mediamente entro una settimana lavorativa. Il sito internet dove poter trovare tutte le informazioni necessarie, nonché presentare la propria domanda e vigilarne lo stato è www.fondidigaranzia.it