Aumento aliquote Iva: il Governo dichiara le proprie intenzioni.

In data 5 luglio 2018 il sottosegretario all'Economia, Massimo Garavaglia, risponde al quesito posto dal Deputato Luca Pastorino in merito a quali misure, a carattere compensativo, si abbia intenzione di mettere in campo per sterilizzare l’aumento delle aliquote IVA.

Secondo Pastorino negli ultimi tempi, si sarebbero susseguiti annunci di vari Ministri ed esponenti della maggioranza parlamentare che, tuttavia, non avrebbero chiarito la natura e l'entità dei fondi necessari per evitare che dal prossimo 1° gennaio 2019 prenda avvio il graduale aumento dell’imposta.

Secondo quanto previsto l’Iva dovrebbe salire prima dal 22 al 24 per cento per poi stabilizzarsi, nel 2020, al 25,5 per cento, determinando un incremento del carico fiscale a carico di famiglie e imprese, per il solo 2019, pari a 15,7 miliardi di euro, che a sua volta determinerebbe, secondo il Deputato, uno scenario catastrofico sia in termini sociali che in termini economici.

Nella risposta fornita viene ribadito il fatto che la sterilizzazione delle clausole che comporterebbero l’aumento dell’imposta indiretta è priorità del Governo. L’argomento verrà infatti affrontato nella Nota di aggiornamento al Def e troverà spazio in via definitiva nella Legge di Bilancio 2019.

Per il sottosegretario Garavaglia la sterilizzazione delle clausole è parte di una strategia di politica economica articolata, che assicurerà la progressiva riduzione dell'incidenza del debito pubblico sul PIL ed eviterà peggioramenti dell'indebitamento netto strutturale delle Amministrazioni pubbliche. All'interno di questo scenario il Governo valuterà, in coerenza con le regole europee in materia di bilancio, il percorso di aggiustamento fiscale per il prossimo anno e per quelli successivi. In base a quanto riferito, è già stato avviato un dialogo con la Commissione Europea con l'intento di fissare un obiettivo di deficit coerente con l'obiettivo del Governo di favorire la crescita e l'occupazione.

Il tutto dovrà transitare da una ricomposizione della spesa, in particolare quella corrente, che consenta di favorire gli investimenti pubblici e, per questa via, innalzare lo sviluppo e il potenziale del Paese. La composizione della manovra di finanza pubblica, su cui sembra che il Governo stia già lavorando, rifletterà questa impostazione.