Controlli automatizzati: ravvedimenti non letti dal sistema

Che i controlli automatizzati dell'Agenzia delle Entrate non rilevino, molto spesso, i ravvedimenti operosi è cosa nota ai professionisti. Ogni anno infatti arrivano negli studi degli intermediari avvisi bonari con richieste di versamenti, maggiorati con sanzioni e interessi, inerenti versamenti già regolarizzati tramite l'istituto del ravvedimento operoso. Tutto ciò non è di poco conto, a maggior ragione ora che in ottica di lotta all'evasione e maggior compliance le comunicazioni tra fisco e contribuenti sono più frequenti, così come chiarito anche dalla stessa Agenzia delle Entrate nella circolare 19 dell'8 agosto 2019.

Come riportato anche sul Sole 24 ore del 13 agosto 2019 (*) un classico esempio è quello dei contribuenti che "dopo aver effettuati ravvedimenti tardivi dei versamenti, ricevono la comunicazione di irregolarità dell'Agenzia delle Entrate, a seguito del controllo automatizzato della dichiarazione. La comunicazione dell'ufficio è sbagliata perchè i versamenti sono stati già regolarizzati con il ravvedimento, pagando le sanzioni e gli interessi."

A questo punto, di solito il contribuente sfrutta CIVIS, il servizio messo a disposizione proprio dall'Agenzia delle Entrate, per segnalare di aver sanato la propria posizione tramite lo strumento del ravvedimento operoso, e che tale operazione non è stata letta in fase di controlli automatizzati. E qui la situazione inizia a complicarsi in quanto il CIVIS di norma richiede al contribuente la presentazione dell'istanza di autotutela direttamente agli Uffici dell'Agenzia delle Entrate.

Se il contribuente è fortunato, l'istanza verrà presa in considerazione e il controllo si chiuderà così, altrimenti a distanza di qualche anno si ritroverà una cartella di pagamento a cui potrà rispondere tramite ricorso o reclamo/mediazione.

Resta viva tuttavia, la speranza che il database dell'Agenzia delle Entrate si aggiorni e ricomprenda anche i ravvedimenti operosi così da evitare queste inutili perdite di tempo.

(*): pagina 20. Articolo a cura di Salvina Morina e Tonino Morina