Flat tax 2019 e Irpef: ecco le vere intenzioni del Governo Conte

Finalmente un po' di chiarezza sulle intenzioni di questo nuovo Governo in merito alla tassazione delle persone fisiche. La tanto sponsorizzata Flat Tax arriva per la prima volta “nero su bianco” all’interno della Nota di accompagnamento al Def. Se in un primo momento si era parlato di questa possibile tassazione rivolgendola a tutti i contribuenti e parlando addirittura di un nuovo “agglomerato reddituale”, ovvero il reddito familiare, da sottoporre a deduzioni e a detrazioni rivisitate ma soprattutto ad un'unica imposizione familiare, adesso la situazione è stata completamente stravolta.

Complice il fatto di voler porre in essere i cambiamenti gradatamente, anche in considerazione quindi dei possibili risultati in termini di gettito per lo Stato, attualmente la Flat Tax è tra le mani degli addetti ai lavori esclusivamente per quanto concerne i redditi derivanti da partite Iva i cui ricavi annuali non superino i 65.000 euro.

La Flat tax, anche detta tassa piatta, non sarà applicabile ai redditi risultanti da partecipazioni societarie quindi potrà applicarsi ai redditi percepiti da ditte individuali e professionisti. Ad oggi la Flat Tax di cui si parla è in realtà un ampliamento del regime forfettario già esistente, con l’unica e determinante differenza che il limite dei ricavi entro i quali potrà applicarsi il regime di vantaggio dovrebbe essere innalzato per tutti i contribuenti a 65.000 euro.

Ad oggi sul reddito effettivamente incassato (ricordiamo che il regime forfettario prevede che i ricavi vengano imputati nell’esercizio secondo il regime di cassa) viene applicato un coefficiente di redditività; tale coefficiente rappresenta sostanzialmente i costi che lo Stato riconosce al contribuente, indipendentemente dal fatto che siano stati realmente sostenuti o meno, per quel tipo di attività esercitata.  Al reddito così determinato vengono sottratti i contributi previdenziali ed eventuali perdite pregresse e successivamente applicata l’aliquota (5% o 15% a seconda che si tratti di un’attività avviata da non più di cinque anni o meno).

Da quanto è stato scritto nella Nota di accompagnamento al Def tutto quanto detto fino ad ora sul regime forfettario verrà esteso alla Flat tax che risulterà essere in sostanza un regime forfettario allargato. Si sta valutando inoltre la possibilità di ampliare i limiti inerenti alle spese per lavoro dipendente e assimilato attualmente ferme a 5.000 euro e quelle per il costo di beni strumentali attualmente pari a 20.000 euro.

Per quanto riguarda invece tutti coloro i quali non rientreranno in tale tipo di tassazione ma dovranno essere sottoposti a tassazione ordinaria Irpef, il Governo ha annunciato l’intenzione di ricondurre l’attuale sistema di tassazione a 5 aliquote ad un nuovo sistema costituito da due sole aliquote. Questo è l’obbiettivo che il Governo conta di attuare, come totale revisione del nostro attuale sistema fiscale, entro il 2022, anno in cui eventualmente finirà l’attuale legislatura.

Reddito imponibile Aliquota Irpef in vigore Aliquota Irpef prospettata
fino a 15.000 euro 23% 23%
da 15.001 a 28.000 euro 27%
da 28.001 a 55.000 euro 38%
da 55.001 a 75.000 euro 41%
oltre 75.000 euro 43% 33%