Mail dipendenti e nuova tutela privacy: interviene il Ministro

Il Garante per la protezione dei dati personali  nella recente newsletter n. 517 ha comunicato di aver  adottato un  nuovo documento di indirizzo denominato “Programmi e servizi informatici di gestione della posta elettronica nel contesto lavorativo e trattamento dei metadati” rivolto ai datori di lavoro pubblici e privati.

Scarica qui il testo 

Si tratta di linee guida indirizzate ai  datori di lavoro pubblici e privati  in materia di  gestione della posta elettronica  dei dipendenti  per prevenire trattamenti di dati in contrasto con le norme sulla protezione della privacy ai fini di tutelare la libertà e la dignità dei lavoratori.

Il provvedimento analizza in particolare  l'utilizzo di programmi forniti  in modalità cloud  che spesso trattano  in modo generalizzato e sistematico i dati  senza possibilità di  disabilitare o modificare le modalità di archiviazione, con possibile violazione delle norme vigenti e indica nuovi limiti temporali per la conservazione dei dati ( vedi i dettagli sotto)

Le raccomandazioni  estremamente restrittive del garante , che come noto sono vincolanti, hanno prodotto molta preoccupazione tra gli addetti ai lavori  per l'applicabilità , ancora tutta da definire.

 Sul tema è intervenuto  ieri nel corso di un convegno organizzato dal Sole 24 Ore il ministro del lavoro Calderone. Vediamo con ordine nei paragrafi seguenti.

Privacy: nuovi limiti di conservazione dei dati della posta elettronica dei dipendenti

Come detto, il documento del Garante  nasce a seguito di accertamenti effettuati dall’Autorità dai quali è emerso che alcuni programmi e servizi informatici per la gestione della posta elettronica, commercializzati da fornitori anche in modalità cloud, sono configurati in modo da raccogliere e conservare – per impostazione predefinita, in modo preventivo e generalizzato – i metadati relativi all’utilizzo degli account di posta elettronica dei dipendenti (ad esempio, giorno, ora, mittente, destinatario, oggetto e dimensione dell’e-mail). In alcuni casi è emerso anche che i sistemi non consentono ai datori di lavoro di disabilitare la raccolta sistematica dei dati e ridurre il periodo di conservazione.

Nel provvedimento  il Garante  chiede quindi ai datori di lavoro di verificare che i programmi e i servizi informatici di gestione della posta elettronica in uso ai dipendenti (specialmente in caso di prodotti di mercato forniti in cloud o as-a-service) consentano di modificare le impostazioni di base, impedendo la raccolta dei metadati o limitando il loro periodo di conservazione 

Il periodo considerato congruo  sotto il profilo prettamente tecnico, per assicurare il regolare funzionamento della posta elettronica  del  lavoratore è fissato a

  • un massimo di 7 giorni, 
  • estensibili, in presenza di comprovate esigenze, di ulteriori 48 ore.

Privacy dipendenti: la tutela per evitare violazioni

Per i casi in cui i  datori di lavoro  debbano per esigenze organizzative e produttive o di tutela del patrimonio  informativo del titolare ( ad esempio, per specifiche esigenze di sicurezza dei sistemi) t rattare i metadati per un periodo di tempo più esteso, si richiede di espletare le procedure di garanzia previste dallo Statuto dei lavoratori  (Legge 300 1970) ovvero 

  1. pervenire ad un accordo con le rappresentanze sindacali  o 
  2. ottenere l'autorizzazione dell’ispettorato del lavoro.

Infatti una estensione del periodo di conservazione oltre l'arco temporale sopracitato  può infatti comportare un indiretto controllo a distanza dell’attività del lavoratore, che è vietato appunto dallo Statuto dei lavoratori .

Privacy posta elettronica dipendenti: la posizione del Ministero

Il ministro del lavoro Marina Calderone  a margine del Welfare & Hr summit,  convegno sulla situazione del mercato del lavoro  promosso dal Sole 24 Ore,  è stata interpellata dal direttore Tamburini su molti argomenti tra cui anche  questo nuovo provvedimento che rischia di mettere  difficoltà praticamente tutte le aziende con dipendenti.

Calderone ha rassicurato affermando che il ministero è al lavoro  in stretta collaborazione l'ispettorato nazionale del lavoro , che è responsabile dei controlli sul  territorio,  per "individuare una corsia semplificata " per dare alle  aziende "la possibilità di adempiere agli obblighi senza troppe complicazioni». 

Si attendono quindi provvedimenti  ministeriali  che chiariscano come le aziende debbano adeguarsi.