Pensioni: l’addio a Quota 100

Venerdi comincia il percorso di riforma della sperimentazione di Quota 100 voluta due anni fa dalla Lega e in scadenza a fine 2021  In quslla data è fissato infatti il primo incontro bilaterale tra Governo e sindacati.

Alcune piccole modifiche in tema di pensioni sono attese già con la nuova legge di bilancio ma la vera ridefinizione globale su previdenza e assistenza (legata anche al nuovo assegno Universale per i figli e alla  riforma fiscale) dovrà   venire con il grande piano del Recovery fund per l'utilizzo dei  209 miliardi di  aiuti europei .

Sono emerse alcune indiscrezioni su una ipotesi  di novita sulle pensioni anticipate che potrebbe essere gradita anche ai sindacati cioè la possibilità di mantenere una flessibilità in uscita a partire dal 2022 solo per alcune categorie specifiche :

  •  per i  lavoratori  che svolgono attività gravose o comunque usuranti,  consentirebbe ancora l'uscita  a 62 (o 63) anni con un’anzianità contributiva di 36 (o 37) anni senza  particolari  penalizzazioni  degli assegni . 
  • per i lavoratori svantaggiati ( disocupati invalidi o caregiver)  si prevedrebbe un Ape sociale  potenziata e strutturale (lanticipo pensionistico a carico dello stato con indennità sostitutiva tra i 63e  i 67 anni  della pensione si vecchiaua)
  •  Per tutti gli altri lavoratori  si aprirebbe Quota 41  ovvero : soglia minima di uscita fissata a  63/ 64 anni d’età  con almeno 37 (o 38) anni di contribuzione e con penalità legate al metodo di calcolo contributivo,  al momento della  maturazione dei 41 anni di contribuzione.

Per le misure piu immediate da inserire già in legge di bilancio 2021   è previsto anche a breve l'inizio dei 4 tavoli tecnici  dei sindacati concordati con  la ministra del Lavoro Catalfo,   in particolare su:

  •  proroga e rafforzamento di Ape sociale, 
  • prolungamento di Opzione donna (la pensione anticipata riservata alle donne di 58-58 anni calcolata con sistema interamente contributivo)  
  • quota 41 per i lavoratori precoci.
  •  previdenza complementare.

Un incontro con la responsabile del dicastero si è svolto lo scorso 16 settembre e la Ministra ha affermato  di voler prorogare Ape sociale allargando l' accesso allo ai lavoratori disoccupati non coperti dalla Naspi e ai lavoratori; stessa intenzione per Opzione donna; inoltre, la Ministra ha manifestato la volontà di allargare l’accesso alla pensione con 41 anni di contributi ai lavoratori fragili.

Da parte loso  i sindacati hanno chiesto che  queste misure vengano  rese strutturali da subito , portando anzi il limite per opzione donna a 67 anni e  di ampliare la portata della 14^ mensilità per le pensioni più basse  Hanno evidenziato specifiche  criticità, in particolare per quanto riguarda l'identificazione dei codici Istat rispetto ai lavori gravosi  

In ordine alle pensioni in essere abbiamo ribadito la necessità e di sostenere il potere di acquisto dei pensionati, aspetto tanto più importante oggi con il crollo del PIL e l’attuale condizione di deflazione.Su quest'ultimo punto i sindacati chiedino il prolungamento per un altro semestre sul silenzio-assenso per la scelta  di destinazione del Tfr  ai fondi pensione, magari grazie anche alla nascita di un meccanismo ad hoc, imperniato su un fondo di garanzia, per i dipendenti del piccole e piccolissime imprese. 

Sui vari progetti e richieste però avrà l'ultima parola ovviamente il ministero dell’Economia alle prese con la caduta vertiginosa del PIL di quest'anno che rende strettissimi i margini finanziari  per qualsiasi riforma volta all'allargamento della spesa sociale "improduttiva", a meno che non sia collegata all'innovazione e allo sviluppo (come ad esempio le misure per i giovani e l'istruzione che potrebbero trovare spazio grazie ai fondi con Next generation EU )