Al via l’archivio numeri civici e strade urbane

Tutti i passi da seguire per la realizzazione del database dell'Archivio nazionale dei numeri civici e strade, nel Dpcm del 12 maggio 2016 “Censimento della popolazione e archivio nazionale dei numeri civici e delle strade urbane”, pubblicato in GU lo scorso 19 luglio.
La nuova banca dati digitale, che conterrà circa 25 milioni di indirizzi e che permetterà di avere un unico riferimento informatizzato e codificato, costantemente aggiornato grazie al supporto dei Comuni, è realizzato dall’Istat e dall’Agenzia delle Entrate, che entro 30 giorni dalla pubblicazione dovranno mettere a punto l’infrastruttura tecnologica, integrando i dati statistici con quelli fiscali, mentre entro i successivi 60 giorni ogni Comune dovrà rendere noto il nominativo e i riferimenti del responsabile addetto alla tenuta dello stradario e indirizzario comunale e abilitato alle funzionalità di inserimento e di modifica dei dati.

Già dal 2010 l’Agenzia e l’Istat hanno stipulato una convenzione finalizzata alla creazione di un Archivio nazionale degli stradari e dei numeri civici (ANSC), il cui primo impianto è stato effettuato utilizzando l’infrastruttura tecnologica e i dati già predisposti dall’Agenzia per la costituzione dell’Archivio nazionale toponomastica, previsto come da accordi con l’ex Cnipa (ora AGID), nell’ambito del piano e-government 2009-2012.

L’archivio risponde all’esigenza di avere un unico riferimento informatizzato e codificato, costantemente aggiornato dai Comuni, in grado di favorire la standardizzazione del dato relativo all’indirizzo.

L’ANNCSU, mapperà tutto il territorio nazionale su base comunale: vie, piazze, vicoli, numeri civici confluiranno in un registro unico, digitale e aggiornato in tempo reale. L’obiettivo è disporre di un magazzino di informazioni, su strade e indirizzi, affidabili, completi, informatizzati, senza duplicazioni, e inseriti attraverso un meccanismo di codificazione omogeneo che permetta l'interoperabilità dell’ANNCSU con le altre banche dati di rilevanza nazionale e regionale, nel rispetto delle regole tecniche del sistema pubblico di connettività. Non si tratta di una semplice fotografia dell’esistente.

È prevista la stesura di un «piano topografico», ossia la ripartizione del territorio comunale in località e sezioni di censimento (così come definite dall’Istat), e  del cosiddetto «piano ecografico», per cui il comune «assegna a ciascuna area di circolazione una propria distinta denominazione nonché un numero civico progressivo a ciascun accesso ad essa appartenente».

In merito alle modalità di conferimento dei dati e attivazione dell'Anncsu, il decreto stabilisce che i dati degli stradari e indirizzari comunali sono conferiti all'Anncsu secondo queste modalità:

  1. l'Istat mette a disposizione dell'Agenzia delle entrate i dati degli stradari e indirizzari rilevati a livello comunale nel corso del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni;
  2. l'Agenzia delle entrate inserisce i dati di cui sopra nell'infrastruttura tecnologica dell'Anncsu;
  3. i comuni provvedono, ove necessario e secondo le modalità e i tempi stabiliti dall'Istat, sentita l'ANCI, con istruzioni tecniche, a integrare e modificare le informazioni contenute nell'Anncsu con quelle del proprio stradario e indirizzario, certificandone l'accuratezza e la completezza;
  4. per i comuni situati nella regione autonoma Valle d'Aosta/Vallee d'Aoste e nelle province autonome di Trento e Bolzano l'infrastruttura tecnologica di cui al comma 1, lettera b), garantisce che i dati degli stradari e degli indirizzi siano riportati nel rispetto della normativa vigente in materia di bilinguismo e di uso delle lingue delle minoranze linguistiche, in conformità a quanto previsto dall'art. 13.

Ci saranno quindi delle regole standard per i nomi da dare a vie, piazze o vicoli, utilizzando dei criteri che saranno uguali per tutti gli ottomila Comuni italiani.