Compensi attività esercitata dopo le verifiche fiscali della GDF

Come si calcolano i compensi del professionista nel caso di attività espletata a seguito delle verifiche fiscali della Guardia di Finanza? Un chiarimento è stato fornito dal CNDCEC (Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti) con il Pronto Ordini n.12 del 26 marzo 2019 e recentemente pubblicato.

In generale, come chiarito nel Pronto Ordini in commento, la pattuizione del compenso deve essere stabilita con il cliente nel momento in cui c’è il conferimento dell’incarico. Qualora tale importo non sia stato concordato, è possibile ricorrere al giudice per la liquidazione del compenso.

In generale, l’attività espletata dal professionista a seguito delle verifiche della Guardia di Finanza può essere qualificata come “rappresentanza tributaria” e se non è stato deciso il compenso tra le parti ed è necessario rivolgersi al giudice per la liquidazione dei compensi, questi può fare riferimenti ai parametri indicati all’articolo 28, del DM 140/2012. Il decreto prevede una percentuale compresa tra l’1% ed il 5% sull’importo complessivo delle imposte, tassa, contributi, sanzioni, interessi dovuti.
Nel caso di specie, oggetto del pronto ordine, l’attività professionale è stata resa nella fase di indagine pertanto la percentuale dei compensi deve essere calcolata sull’importo complessivo presunto dalle imposte, tasse, contributi, sanzioni e interessi che avrebbero potuto determinarsi a seguito dell’indagine finanziaria.