Fattura elettronica: cosa succede all’imprenditore agricolo che splafona

L'entrata in vigore della fattura elettronica obbligatoria a partire dal 1° gennaio 2019 continua a causare dubbi e difficoltà interpretative. Per ovviare a queste problematiche, l'Agenzia delle Entrate ha recentemente pubblicato le risposte alle FAQ più comuni in tema di e-fattura. 
In particolare, in una domanda è stato chieste se è sottoposto a sanzioni per omessa fatturazione l'imprenditore agricolo che si avvale del regime di esonero e che splafona.
Per prima cosa si ricorda che l'articolo 34, comma 6, del Testo Unico IVA (DpR 633/72) prevede, in caso di superamento del limite dei 7.000 euro di volume d’affari annuo, la cessazione del regime speciale ma dal periodo d’imposta successivo. Ciò è valido a condizione che non sia superato il limite di un terzo delle cessioni di beni diversi da quelli cui si applica il regime speciale di cui al comma 1 del medesimo art. 34, altrimenti occorre annotare tutte le fatture emesse e ricevute in apposito registro.

L'Agenzia delle Entrate ha ribadito come in nessun caso, tuttavia, muta in corso d’anno il regime IVA applicabile ai prodotti agricoli, di cui alla Tab. A, parte I, del d.P.R. n. 633 del 1972, che rimangono soggetti alla c.d. aliquota di compensazione, mentre alle cessioni di prodotti diversi si applica l’aliquota IVA propria del bene.

Peraltro, atteso che le “autofatture” emesse dai committenti/cessionari e le fatture di acquisto dei soggetti in parola transitano comunque dal Sistema di Interscambio, si ritiene che nessuna ulteriore emissione di fattura debba essere effettuata dagli operatori agricoli che fuoriescono dal regime speciale.