Pace Fiscale: dalla rottamazione alle dichiarazioni integrative con flat tax

La pace fiscale viene messa nero su bianco ma sono ancora molti i punti non trattati ed oggetto solo di dichiarazioni fatte dai vari Ministri; primo fra tutti il limite economico entro il quale sarà possibile aderirvi. Secondo quanto riferito dal Ministro Salvini qualche giorno fa sembra che il tetto limite, per le dichiarazioni integrative di redditi non denunciati, si attesterà a 500.000 euro mentre, per quanto riguarda l’aliquota del “saldo e stralcio” del debito, sembra sarà pari al 15%. Tuttavia di entrambi le soglie non si ha ancora notizia all’interno dello schema di decreto legge fiscale attualmente in circolazione sulla rete e non è chiaro se la flat tax comprenderà anche l'Iva.

La pace fiscale riaprirà anche la definizione delle liti pendenti, ma anche gli accertamenti e i verbali di constatazione  contro i quali ancora non sono state adite le vie giudiziarie.

Da quanto concretamente scritto invece, emergono alcune piccole certezze che riguardano la scadenza entro la quale si potrà aderire alla rottamazione, 30 aprile 2019, e il periodo entro il quale le pendenze dovranno risiedere, ovvero dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017.

Il debitore potrà beneficiare dell’abbattimento delle sanzioni comprese nel carico e degli interessi di mora, come nelle due precedenti “rottamazioni” (disciplinate dall’art. 6 del DL n. 193/2016 e dall’art. 1 del DL n. 148/2017), ma, rispetto ad esse, fruirà di condizioni più favorevoli, poiché:

  • l’arco temporale in cui poter saldare le pendenze sarà più lungo,
  • potranno essere utilizzati in compensazione, per tutti i versamenti necessari a perfezionare la definizione, i crediti non prescritti, certi liquidi ed esigibili, per somministrazioni, forniture, appalti e servizi, anche professionali, maturati nei confronti della PA;
  • il pagamento in forma rateale, sarà assoggettato ad un tasso di interesse più vantaggioso rispetto a quello delle precedenti a rottamazioni,
  • provvedendo al versamento della prima o unica rata delle somme dovute si potrà ottenere l’estinzione delle procedure esecutive avviate prima dell’adesione alla definizione

Per quanto riguarda il primo punto dell’elenco, nel disegno del collegato fiscale si legge che, vi saranno due scadenze annuali dedicate alla rottamazione: il 31 luglio e il 30 novembre, il pagamento potrà essere dilazionato al massimo in 10 rate e quindi in 5 anni.

Altra caratteristica interessante di questa rottamazione è rappresentata dal tasso d’interesse a cui saranno sottoposti i pagamenti rateali: se infatti nelle precedenti edizioni si parlava del 4.5%, sembra che adesso ogni rata sconterà solo lo 0.3%.

Per quanto riguarda invece le varie interviste rilasciate da quando si è insediato il Governo gialloverde emerge ancora con frequenza il concetto che non si tratterà di una vera rottamazione e che sarà indirizzata esclusivamente alle “persone per bene” ovvero non potranno usufruire di tale agevolazione coloro i quali siano debitori nei confronti del fisco ma posseggano allo stesso tempo 4 Ferrari. Sarà interessante capire tuttavia quali saranno gli elementi utilizzati dall’ Amministrazione finanziaria per distinguere chi non è riuscito a pagare le tasse, o a portare a termine il pagamento delle altre definizioni agevolate, da chi invece ha volutamente aggirato il fisco.