Regime forfettario 2019: non si versa l’IRPEF per conto del dipendente

Sono molte le conseguenze e le novità inerenti al regime forfettario dopo le modifiche introdotte con la Legge di bilancio 2018 (L. 145/2018). Si ricorda infatti che ora tale regime è diventato il regime naturale per le persone fisiche esercenti attività di impresa, arti e professioni che nell'anno precedenti hanno conseguito ricavi fino a 65.000 euro. Inoltre sono state modificate le cause di esclusione dal regime, pertanto non costituiscono più cause ostative l'aver sostenuto spese per lavoro dipendente oltre a 5.000 euro e l'acquisto di beni strumentali oltre 20.000 euro. 

Interessante, come sottolineato da Giuseppe Maccarone e Alessandro Mengozzi nel Sole24ore del 8.2.2019 che la possibilità di avere dipendenti per un forfettario ha molti aspetti rilevanti anche dal punto di vista lavorativo. Tali soggetti infatti

  • non operano ritenute alla fonte
  • indicano nella propria dichiarazione dei redditi i compensi corrisposti e il codice fiscale dei percettori per i quali non è stata operata la ritenuta fiscale.

​Pertanto nella busta paga del lavoratore sarà indicato:

  • retribuzione lorda;
  • imponibile;
  • rienute fiscali.

Sarà così compito del lavoratore presentare autonomamente il proprio 730 o il proprio modello Redditi e sottoporre a tassazione il reddito da lavoro dipendente conseguito nell'anno. Sono molti i nodi da chiarire, come per esempio se la Certificazione Unica dovrà essere presentata dal datore di lavoro in regime forfettario. Anche su questo punto si attendono chiarimenti ufficiali. 

Ci si chiede se non sarebbe opportuna una deroga che consenta al datore di lavoro in regime forfettario di operare le ritenute in qualità di sostituto di imposta per non aggravare il dipendente dei pesanti oneri di dichiarazione e pagamento delle imposte.