Spesometro 2017: aggiornate dal Fisco le FAQ per la trasmissione

Tra proroghe e proteste, continua l'odissea dello spesometro 2017. Entro il 16 ottobre dovrà essere spedito lo Spesometro per il primo semestre 2017, nonostante sul sito web "Fatture  e corrispettivi" sia ancora presente l'avviso di problemi nella trasmissione dei dati.

Molti i problemi della trasmissione dei dati e dei numerosi scarti dell’Agenzia a volte immotivati, che imprese e professionisti devono affrontare in questi giorni.
Anche il Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro segnala le difficoltà di inviare i dati quando, ad esempio, un cliente o un fornitore è cessato nei primi mesi dell’anno oppure quando uno stesso fornitore ha emesso più fatture.

Per cercare di chiarire i dubbi nel sito dell’Agenzia si trovano numerose Faq e relative risposte che riguardano le regole di compilazione e di trasmissione del file, ad esempio con riferimento alla trasmissione dei dati, qualora sia presente un errore anche in una sola delle fatture inviate, l’intero file viene scartato, in questo caso l'Agenzia consiglia di ridurre le dimensioni del file, ovvero qualora la gestione delle notifiche di scarto di file molto voluminosi risulti complessa, e⁄o si voglia evitare di trasmettere più volte una grande quantità di dati, si suggerisce di costruire file di dimensioni ridotte (per esempio contenenti le fatture ricevute da un unico fornitore o le fatture emesse nei confronti di un solo cliente). I file possono essere trasmessi singolarmente oppure con un unico invio (si firmano singolarmente e si raccolgono in un archivio compresso [zip], o si firma solo l'archivio), sarà quindi prodotta una notifica per ciascun file, e, in caso di scarto, dovranno essere corretti e trasmessi nuovamente solo i dati dei file scartati.

Dopo i problemi della privacy dei dati, l'Agenzia ha fornito chiarimenti anche su chi possa visualizzare i file sigillati specificando che il sigillo dell'Agenzia delle Entrate equivale, ai fini dell'autorizzazione alla visualizzazione del file, alla firma digitale apposta dall'utente che si è autenticato in Fatture e Corrispettivi. Al file, infatti, viene associato il codice fiscale dell'utente in sessione al momento dell'apposizione del sigillo. In fase di monitoraggio dei file trasmessi, la visualizzazione dei file è permessa all'utente che ha sigillato il file. Chi accede come incaricato, può visualizzare, in base all'opzione scelta ("File firmati da me" o "File firmati dal soggetto incaricante") i file sigillati da lui stesso o quelli sigillati da un utente che ha lavorato in Fatture e Corrispettivi con le credenziali Entratel o Fisconline del soggetto incaricante.

Chiarita inoltre l'ipotesi in cui si sia inviato un file, ma non si riesca a trovarlo con la funzione di monitoraggio dei file trasmessi. L'Agenzia ha specificato che l'elaborazione di un file richiede, normalmente, fino a tre giorni. Finché l'elaborazione non è conclusa, lo stato del file è interrogabile con la funzione di Monitoraggio dei file trasmessi digitando, fra i criteri di ricerca, l'identificativo assegnato al file al momento della trasmissione (mostrato nella banda azzurra che appare nella pagina quando si effettua l'invio). Al termine dell'elaborazione, se è stato possibile individuare il firmatario del file, l'esito della trasmissione è interrogabile utilizzando anche gli altri filtri previsti dalla funzione di ricerca, altrimenti si può verificare lo scarto cercando il file tramite l'identificativo ad esso associato.

Charito anche il caso in cui il file trasmesso risulti scartato, ma non si trovi l’icona per vedere i dettagli. In questa ipotesi, se il file, individuato grazie all'identificativo che gli viene assegnato al momento della trasmissione (mostrato nella banda azzurra che appare nella pagina quando si effettua l'invio), risulta scartato, ma non sono visibili né il nome del file, né l'icona per accedere ai dettagli, significa che non è stato possibile riconoscere il firmatario. In questo caso, lo scarto dipende dal fatto che il file non è stato firmato elettronicamente o è stato firmato con una firma non valida (il certificato è scaduto o si sono verificati errori durante l'acquisizione della firma).