IVA e deduzioni IRPEF in edilizia: modifiche allo Sblocca Italia

Nel corso della conversione in legge del Decreto Sblocca Italia, giunto in dicussione alla  Camera , si annunciano una serie di proposte di modifica molto rilevanti nel settore dell’edilizia privata .
  • Si parla innnzitutto di dare un ulteriore spinta all’edilizie e al risanamento degli edifici esistenti attraverso la riduzione dell’IVA dal 10 al 4% sui lavori di ristrutturazione edilizia che già godono della detrazione al 50% o  al 65% ( in caso di lavori finalizzati  al risparmio energetico dell’immobiile).
  • Allo stesso tempo , però, per compensare i mancati introiti, è in arrivo l’aumento dell’IVA dal 4 al 10% sugli acquisti di immobili prima casa,  sempre nell’ottica rendere più conveniente ristrutturare che edificare nuove costruzioni, visione che farà felici soprattutto gli ambientalisti.
  • Ancora,  la deduzione IRPEF sugli acquisti di case destinate alla locazione (art. 21 del DL 133 /2014) si allarga e si applicherà genericamente a tutti acquisti di case nuove o ristrutturate o soggette a restauro, non solo a quelle legate all’affitto per 8 anni.  La norma dovrebbe essere applicabile solo agli immobili nuovi rimasti invenduti alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto.  Potrebbe anche diventare possibile per gli acquirenti cedere l’immobile acquisito con il bonus a soggetti pubblici o privati che operino da almeno 10 anni nel settore del social housing.

Le altre modifiche per l’edilizia: etichetta banda larga

La legge di conversione del decreto 133/2014, Sblocca Italia,  interviene anche con una novità  rivolta alla digitalizzazione del patrimonio immobiliare. Viene infatti istituita una nuova certificazione per gli edifici , una sorta di messa a norma riguardante le connessione ad internet a banda larga, definita nell’emendamento "etichetta di predisposizione alla banda larga" .
In pratica i nuovi edifici a dovranno essere tutti forniti di punto d’accesso per la banda larga e avere uno spazio interno dedicato agli impianti che porteranno la connessione a tutte le abitazioni . Tale infrastruttura dovrà essere certificata da un tecnico specializzato.
La norma prevede che tutti i nuovi edifici  e quelli soggetti a importanti ristrutturazioni, a partire dal 1 luglio 2015  dovranno essere dotati di questa etichetta per avere l’autorizzazione ed entrare nel mercato immobiliare
Per gli altri edifici sono previste, inanzitutto l’autocertificazione per quelli già "connessi" e semplificazioni burocratiche per i lavori  necessari all’ adeguamento, come ad esempio l’assenza di obbligo di autorizzazioni paesaggistiche per modifiche strutturali o installazione di antenne non superiori a m1,5 . Si parla inoltre di assenza di oneri e tasse per l’utilizzo di immobili pubblici a questo fine.
Per il settore edilizio dunque novità fiscali  a doppio taglio, più favorevoli forse alle piccole imprese, più comunemente artefici dei lavori di ristrutturazione, che non le grandi ditte incaricate  delle nuove urbanizzazioni vere e proprie.
Scelte normative   comunque, volte a sostenere il mercato immobiliare e l’edilizia con l’ammodernamento e l’efficientamento del patrimonio edilizio esistente anche in senso "telematico",  fermando nel contempo la cementificazione del territorio che è causa, insieme ai mutamenti climatici degli ultimi anni, delle  sempre più frequenti  tragedie che hanno colpito non solo le cose ma soprattutto per le persone.
 
In quest’ottica rientrano anche altri emendamenti in discussione riguardanti i piani urbanistici locali .
Solo per fare qualche esempio:  viene introdotta una pesante sanzione per la mancata demolizione di opere frutto di abuso edilizio  e viene  eliminata la possibilita deroga per gli interventi di ristrutturazione urbanistica.  Inoltre, in  caso di abusi  in aree a rischio idrogeologico elevato, la sanzione dovrà essere  sempre irrogata nella misura massima.
 
Si preannunciano accese polemiche. La conversione del decreto comunque deve essere effettuata entro l’11 novembre pena la decadenza e si parla già dell’intenzione del Governo di porre la fiducia, che chiuderà la discussione.
 
 
 

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