Redditi di terreni: obbligo di dichiarazione

In sede di dichiarazione dei redditi, i contribuenti sono tenuti a dichiarare i redditi derivanti dalla titolarità di diritti reali sui terreni, quali la proprietà, enfiteusi, usufrutto o altro diritto reale. Sono esclusi gli immobili di cui si detiene la nuda proprietà.

Il quadro RA, all'interno del Modello Redditi PF 2017, dovrà quindi essere compilato per l'attribuzione dei redditi, dominicale ed agricolo, riconducibili al contribuente.

Il reddito dei terreni

Il reddito dei terreni si distingue in:

  • reddito dominicale: attribuito al titolare per il solo fatto che questi è proprietario del terreno, è costituito dalla parte del reddito medio ordinario del terreno adibito ad attività agricole, destinato alla proprietà;
  • reddito agrario: è quello riferibile all'esercizio di attività agricole poste in essere sul fondo impiegando capitale e lavoro.

I redditi dominicale e agrario dei terreni, oltre ad essere rivalutati, rispettivamente dell’80% e del 70%, sono ulteriormente rivalutati del 30%; la predetta rivalutazione del 30%, non si applica però per i terreni posseduti e condotti da IAP e CD, iscritti alla previdenza agricola. Gli stessi soggetti, peraltro, godono del medesimo beneficio anche se hanno concesso in affitto o in comodato i terreni alla società con la qualifica di IAP, a norma dell’art. 9 del D. Lgs n. 228/2001. Si segnala che le istruzioni al modello Redditi SP 2017, per le società semplici, precisano che la società con la qualifica IAP, deve barrare la casella 10 (IAP) del quadro RA per ogni terreno, in modo da non applicare la rivalutazione del 30 per cento. Tuttavia, in presenza di soci senza qualifica di CD o IAP, occorre che la medesima società ridetermini il reddito dominicale o agrario attribuito a questi ultimi, applicando la rivalutazione del 30 per cento, attraverso la compilazione del quadro RO.