Legge di Bilancio 2019, l’ UE critica il documento programmatico di bilancio

Il 15 ottobre 2018 il Governo ha inoltrato alla Commissione UE il documento programmatico di bilancio (DPB), in cui indicava le linee generali sulle spese dell’Italia stabilite con la prossima Legge di bilancio.
Ieri, 18.10.2018, è arrivata da Bruxelles la lettera con cui la Commissione UE (nella persona dei commissari Dombrovskis e  Moscovici) manifesta le proprie preoccupazioni per il testo. Nella lettera, infatti, la Commissione afferma che le previsioni di spesa superano di molto i parametri stabiliti dai paesi dell'Unione Europea, creando grandi preoccupazioni per la sostenibilità del debito pubblico italiano. Nella lettera si parla di “una violazione grave e manifesta delle raccomandazioni adottate dal Consiglio ai sensi del Patto di Stabilità e Crescita”.
A preoccupare ancora di più la commissione il fatto che la manovra del governo sia stata bocciata anche dall’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB), l’organismo indipendente di monitoraggio fiscale in Italia, " in contrasto con l’esplicito dispositivo del Regolamento 473/2013 (articolo 4), ai sensi del quale le previsioni macroeconomiche devono essere elaborate o validate da un organismo indipendente".

A questo punto cosa succede: il Governo avrà tempo fino a lunedì 22 ottobre per rispondere alla lettera della Commissione Europea, in cui potrà modificare le previsioni di spesa o respingere le critiche della Commissione. In quest'ultimo caso la Commissione, a sua volta, dovrà eventualmente inviare la bocciatura nella notte tra il 29 e il 30 di ottobre. A seguito della bocciatura potrebbe aprirsi una procedura d'infrazione a carico dell'Italia, i cui tempi però sono lunghi (2-3 anni).Tutto ciò in un momento in cui il Governo è alle prese con le problematiche legate al decreto fiscale e ai malumori tra il Movimento Cinque Stelle e la Lega. Il decreto fiscale, ricordiamo, segue una procedura più semplice rispetto alla Legge di Bilancio perché è un provvedimento attuato direttamente dal Governo che richiede, una volta definito il testo, il controllo da parte della Ragioneria Generale dello Stato e poi la firma del Presidente della Repubblica.

Si resta pertanto in attesa di conoscere la risposta che l'Italia darà alla Commissione Ue, per capire quali saranno i riflessi sulla Legge di Bilancio 2019, e si resta in attesa del testo del decreto fiscale, al momento solo in bozza.

 

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