INPS Relazione 2025: l’età media della pensione sale a 64,8 anni

Nel  XXIV Rapporto annuale sull'attività dell'INPS  presentato ieri a Roma il presidente  Fava sono fotografate le recenti evoluzioni del sistema pensionistico italiano, evidenziando segnali di trasformazione significativi per cittadini, datori di lavoro e professionisti.

 Il dato più emblematico? L’età media di pensionamento è salita a 64,8 anni nel 2024, complici il calo del 9% delle pensioni anticipate e le misure che incentivano la permanenza al lavoro. 

Contestualmente, crescono del 6,5% le prestazioni assistenziali e aumentano i pensionati che decidono di continuare a lavorare (8,5%).

Il presidente INPS ha inoltre confermato la solidità  finanziaria del sistema, ma ha lanciato un chiaro appello a interventi strutturali: investire su donne, giovani e lavoratori anziani è essenziale per garantire la sostenibilità del welfare pubblico. 

Anche il ministro Calderone, che ha assistito alla presentazione,  ha ribadito che non è in programma un innalzamento dell’età pensionabile, pur sottolineando l’importanza delle attuali politiche occupazionali.

Un altro aspetto evidenziato   dalla relazione è il grande sforzo tecnico e organizzativo per la digitalizzazione e razionalizzazione delle procedure che sta portando ottimi risultati nei servizi agli utenti e per la trasparenza complessiva del sistema.

Il testo del rapporto annuale è allegato in fondo all'articolo.

I dati principali della relazione: importi, pensioni e contributi

Secondo il XXIV Rapporto Annuale INPS, il 2024 ha segnato un punto di svolta nelle dinamiche pensionistiche italiane.

 L’età media effettiva di pensionamento è salita a 64,8 anni, principalmente a causa della riduzione delle pensioni anticipate (-9% rispetto al 2023) , che precedentemente erano invece cresciute, da Quota 100 in poi, e dei recenti  incentivi alla permanenza al lavoro .

Leggi Incentivo trattenimento in servizio per tutte le gestioni.

 Il sistema resta  finanziariamente solido, ma la sostenibilità futura richiede politiche coraggiose e investimenti mirati su giovani e donne, considerati strategici per l’equilibrio contributivo a lungo termine e  data anche la preoccupante tendenza demografica di invecchiamento della popolazione. (Sulla  situazione  vedi anche la relazione COVIP Fondi pensione adesioni in crescita ma resta il rischio previdenziale per i giovani)

In questo contesto ovviamente  il numero di pensioni liquidate è cresciuto (+4,5%), cosi come le prestazioni assistenziali (+6,5%). 

Un altro dato interessante  è l’aumento dei pensionati che continuano a lavorare (8,5%), in particolare tra gli ex lavoratori agricoli.

Il comunicato stampa precisa: A trainare la crescita degli assicurati è soprattutto il lavoro dipendente privato, mentre il lavoro autonomo tradizionale (artigiani, commercianti, coltivatori diretti) continua la sua lenta contrazione.

Rilevante è anche la dinamica del Mezzogiorno, dove gli assicurati crescono del 7,4% tra il 2019 e il 2024.  In parallelo, aumentano l’occupazione femminile (+ 6,7%) e quella giovanile (+11,2%), con oltre 719mila giovani in più dal 2019, pur restando critico l’accesso stabile al lavoro."

In sintesi:

Indicatore Valore 2024 Note
Importo medio mensile pensione (lordo) 1.861 € Dato medio generale INPS
Importo medio pensione uomini 2.142,60 € +34% rispetto alle donne
Importo medio pensione donne 1.594,82 €
Numero totale pensionati 16,3 milioni 96% con prestazione INPS
Totale pensioni erogate 355 miliardi € Su 364 mld complessivi di spesa
Contributi previdenziali raccolti ~265 miliardi € Stima da bilanci INPS, il gap  è finanziato dalla  fiscalità generale

Per chi guarda alla pensione in anticipo rispetto ai requisiti ordinari, è importante valutare le evoluzioni recenti. 

La tabella seguente mostra il confronto tra 2023 e 2024:

Indicatore Anno 2023 Anno 2024 Variazione
Età media pensione anticipata 61,1 anni 61,6 anni +0,5 anni
% pensioni anticipate su totale ~45% ~40% -5 p.p.
Pensioni anticipate erogate ~700.000* ~637.000* -9%
Motivo calo Norme Quota 103 in vigore Inasprimento + bonus permanenza

*Valori stimati sulla base del totale delle prestazioni liquidate (1,57 milioni) e della variazione percentuale.

Semplificazione digitale: servizi più accessibili con App e MyINPS

Tra le novità più rilevanti del 2024, evidenziate nella Relazione , la spinta decisa  sulla digitalizzazione dei servizi, con numeri impressionanti: ben 771 milioni di prestazioni sono state fornite in modalità completamente digitale.

Due strumenti in particolare hanno migliorato l’accesso ai servizi:

  1. Nuova App INPS Mobile: già 6 milioni di utenti registrati. L’App consente di consultare, prenotare e gestire prestazioni in tempo reale.
  2. MyINPS: l’area personale online che centralizza tutte le comunicazioni, notifiche e fascicoli individuali, semplificando la gestione dei rapporti con l’Istituto.

Questi strumenti rendono più immediato l’accesso al welfare, riducono la burocrazia e favoriscono la “prossimità digitale”, trasformando l’INPS in una vera piattaforma intelligente, capace di offrire assistenza proattiva.

Nella tabella che segue i principali servizi online INPS disponibili: 

Servizio Descrizione Link
MyINPS Area personale con fascicolo previdenziale, notifiche, documenti, simulazioni pensionistiche Accedi a MyINPS
App INPS Mobile App per smartphone con servizi personalizzati, notifiche push e accesso semplificato Android | iOS
INPS per i Giovani Ecosistema per under 35: previdenza, bonus, stage, orientamento Vai al portale
Simulatore pensione Strumento per stimare l’importo della futura pensione Accedi al simulatore
Assegno Unico Universale Domande, modifiche, consultazioni e pagamenti per figli a carico Vai al servizio
Supporto Formazione Lavoro (SFL) Domande e gestione per beneficiari in sostituzione del Reddito di cittadinanza Vai al servizio
Assegno di Inclusione (ADI) Gestione domande e consultazione dei pagamenti per nuclei familiari fragili Vai al servizio
Contact Center INPS Supporto via telefono, chat e ticket per tutti i servizi INPS Contatta l’INPS

Le prestazioni assistenziali

Da rilevare infine per le prestazioni assistenziali che, sul versante delle famiglie crescono le misure di sostegno alla genitorialità:

  •  più domande di congedo parentale grazie all’indennità all’80%, 
  • decontribuzione mamme per rafforzare il potere di acquisto delle retribuzioni e 
  • Bonus asilo nido che alleggerisce i costi per oltre 500mila famiglie. 

L’Assegno di Inclusione (ADI) e il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL) registrano una partecipazione al mercato del lavoro più che raddoppiata degli ex percettori di Reddito di Cittadinanza.

Allegati: