Legge di Bilancio 2026: le proposte per il lavoro
Il ministro del lavoro Calderone ha presentato all Parlamento in vista della definizione della Legge di Bilancio 2026 un pacchetto di misure mirate al rafforzamento dell’occupazione, al sostegno dei redditi più fragili e al potenziamento della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Le disposizioni , contenute nella bozza del provvedimento trasmessa al Parlamento l’8 ottobre 2025, si inseriscono in un quadro prudente orientato alla continuità delle politiche attive e sociali avviate con le precedenti manovre.
Le linee guida principali riguardano tre ambiti strategici:
- la promozione dell’occupazione giovanile e femminile mediante il rinnovo degli incentivi contributivi;
- il rafforzamento della formazione professionale e della riqualificazione digitale e ambientale;
- la riforma del Reddito di inclusione lavorativa (RIL), con un nuovo approccio integrato tra sostegno economico e politiche di reinserimento.
L'obiettivo dichiarato è di garantire stabilità e accompagnamento alle transizioni occupazionali, mantenendo allo stesso tempo l’equilibrio dei conti pubblici e la coerenza con gli obiettivi del PNRR.
Le misure previste
Tra le principali misure di competenza del Ministero spiccano:
- la proroga per tutto il 2026 degli incentivi alle assunzioni di giovani under 36 e donne disoccupate. Il beneficio consiste nell’esonero totale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro fino a un massimo di 8 000 euro annui, con una durata di 36 mesi (48 nel Mezzogiorno). La misura, già sperimentata negli anni precedenti, viene rifinanziata per ampliare la platea dei destinatari e favorire la stabilizzazione dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato.
- Un altro pilastro della manovra è il potenziamento del Fondo nuove competenze 2026, che riceve ulteriori risorse per finanziare programmi di formazione digitale e transizione green. Le imprese potranno ottenere rimborsi fino al 100 % del costo del personale impegnato nei percorsi formativi approvati. Il Fondo opererà in coordinamento con ANPAL e i Centri per l’impiego, favorendo la riconversione professionale dei lavoratori a rischio di espulsione.
- Sul fronte della coesione sociale, la Legge di Bilancio prevede l’evoluzione del Reddito di inclusione lavorativa (RIL), introdotto nel 2025 in sostituzione del Reddito di cittadinanza. Il nuovo schema rafforza il legame tra sostegno economico e attivazione lavorativa, introducendo percorsi personalizzati di formazione, tirocini e accompagnamento all’assunzione. Saranno previste ancora misure di premialità per i datori di lavoro che assumono beneficiari del RIL a tempo indeterminato.
- Infine, la manovra dedica particolare attenzione alla sicurezza sul lavoro, con lo stanziamento di nuovi fondi per l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) e per campagne di controllo nel settore dell’edilizia e dell’agroalimentare. È prevista l’assunzione di circa 1 000 nuovi ispettori e l’introduzione di sistemi informatici avanzati per la tracciabilità delle verifiche. Contestualmente, vengono rafforzati i contributi al Fondo vittime di incidenti sul lavoro, per garantire maggiore tutela alle famiglie dei lavoratori deceduti.
Gli stanziamenti
Sul piano finanziario, la Legge di Bilancio 2026 stanzia oltre 5 miliardi di euro per le politiche del lavoro e dell’inclusione, distribuiti su un arco pluriennale fino al 2028.
Tra le principali voci di spesa: 2,1 miliardi di euro per incentivi alle assunzioni giovanili e femminili; 1,4 miliardi per il Fondo nuove competenze; 900 milioni per il Reddito di inclusione lavorativa e i programmi di accompagnamento personalizzati; 500 milioni per il potenziamento dell’Ispettorato del Lavoro e la sicurezza nei cantieri; 200 milioni per la manutenzione e digitalizzazione dei Centri per l’impiego.
Le coperture derivano in parte dalla rimodulazione delle spese correnti e in parte dal reimpiego di fondi PNRR residui relativi alla missione “Occupazione e competenze”.
Il documento ministeriale sottolinea inoltre il coordinamento con il Programma GOL (Garanzia Occupabilità dei Lavoratori), che continuerà a operare in sinergia con le regioni e gli enti di formazione.
Nel complesso, la manovra 2026 del Ministero del Lavoro si propone come un intervento di continuità e rafforzamento delle politiche attive, con l’obiettivo di consolidare la crescita occupazionale e favorire la transizione verso un mercato del lavoro più stabile, inclusivo e sicuro.
La sfida sarà trasformare gli incentivi e le risorse stanziate in risultati misurabili, in termini di nuovi contratti, riduzione della disoccupazione e miglioramento della qualità del lavoro.